Gianfranco Reverberi
compositore, arrangiatore e produttore
Gianfranco Reverberi (Genova, 1934 – Roma, 2024) ha lasciato un segno indelebile nella storia della canzone italiana, come anche nel mondo delle colonne sonore. Musicista, compositore, direttore d’orchestra, arrangiatore e discografico, collabora con moltissimi nomi di spicco, tra i quali anche Giorgio Gaber e Adriano Celentano, che incidono entrambi la sua “Ciao ti dirò”, scritta con l’amico e paroliere Giorgio Calabrese.
Insieme al fratello minore Gian Piero, anch’egli compositore e arrangiatore, è il catalizzatore e uno dei pilastri della cosiddetta “Scuola Genovese” – vicino ad artisti come Luigi Tenco, Gino Paoli, Bruno Lauzi e Fabrizio De André – alla cui affermazione contribuisce anche in qualità di produttore, prima alla Ricordi e in seguito alla CGD, dove peraltro accompagna l’esordio del livornese Piero Ciampi.
Nella seconda metà degli anni ‘60 prosegue la carriera di produttore alla RCA, lanciando tra gli altri anche Lucio Dalla e Nicola Di Bari. Sempre per la stessa casa discografica, inizia a comporre colonne sonore per il cinema, tra spaghetti western, musicarelli e altri film di genere.
Alla fine del decennio fonda le Edizioni Musicali Reverberi e realizza in proprio altri lavori in questo ambito, tra cui le musiche de “L’uomo dal pennello d’oro” (1969), sexy-commedia pop italo-tedesca diretta da Franz Marischka, dove affida l’esecuzione delle sue composizioni – brani dalle tinte beat-psichedeliche che anticipano il prog rock anni ‘70 – ai The Underground Set, band formata dai componenti del gruppo Nuova Idea e prodotta dallo stesso Reverberi.
Collabora poi con il regista Renato Polselli, firmando le colonne sonore di horror erotici come “Riti, magie nere e segrete orge nel ‘300” (1973) o “Mania” (1974), e di film scandalo come “Delirio Caldo” (1972) e “Rivelazioni di uno psichiatra sul mondo perverso del sesso” (1973). Opere dichiaratamente di serie B, ma in seguito diventate di culto e recuperate dalle nuove generazioni di cinéphiles, anche grazie alla qualità e originalità delle musiche di Reverberi, in cui dialogano creativamente jazz, psichedelia, elettronica e sperimentazione.
Il suo successo più grande, in questo campo, è senz’altro il commento scritto insieme al fratello Gian Piero per il film “Preparati la bara!” (1967, Ferdinando Baldi), western sanguigno e violento interpretato da un giovane Terence Hill. Nel 2006, il tema principale viene ripreso alla lettera dagli Gnarls Barkley di Danger Mouse e Cee Lo Green per il loro singolo “Crazy”, il cui successo mondiale è immediato e riporta il nome di Reverberi, co-autore della musica, in cima alle classifiche (nel 2007 il brano si aggiudica un Grammy come “miglior performance urban/alternativa”).
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