TROPICO ITALIANO
QUANDO I COMPOSITORI ITALIANI REIMMAGINARONO I RITMI TROPICALI
Negli anni ’60 e ’70, i compositori italiani sono diventati maestri dell’escapism. Si pensi alle classiche commedie spensierate in cui la vita di città passa in secondo piano rispetto alle risate e all’avventura, o ai film che esplorano la sensualità in ambienti esotici.
Le loro colonne sonore rispecchiano il fascino dell’epoca per le terre lontane, ma con un tocco italiano.
Il risultato? Un’accattivante miscela di stili. Ritmi samba, latini, calypso ed esotici, spesso filtrati dal jazz (un genere che fiorì in Italia in quel periodo), che si intrecciano con melodie tipicamente italiane.
Nelle composizioni realizzate da Piero Umiliani, Augusto Martelli e Nico Fidenco, tamburi, bonghi e percussioni provenienti direttamente dalla batucada e dalla capoeira brasiliane si uniscono a voci senza parole, chitarre classiche ed elettriche, vibrafoni, spinette, flauti e persino a qualche drum machine ben posizionata.
È una fusione unica di vibrazioni tropicali, fascino easy-listening e un pizzico di psichedelia.
Premete play e raggiungeteci su una spiaggia caraibica assolata, sulla costa sudamericana o su quella hawaiana, traboccante di vita – gente che balla, ride e vive al ritmo di questa musica esotica e italiana.
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