Fabio Fabor

Compositore e produttore

Il compositore ed editore musicale Fabio Borgazzi (Milano, 1920 – Roma, 2011), meglio noto come Fabio Fabor (o Giorgio Fabor agli inizi della carriera), si diploma in composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano prima di dare avvio, a metà degli anni ’40, a una luminosa carriera nell’ambito della musica leggera, sia come consulente di vari editori (Carisch, Ricordi, Sonzogno) sia come autore delle musiche di oltre 500 brani, anche per cantanti italiani di rilievo (Fred Buscaglione, Nilla Pizzi, Tony Dallara) e importanti etichette discografiche (Parlophone, Durium, Vox, Columbia, Cetra, Phonocolor, RCA).   

A metà degli anni ’50, entrato in contatto con l’allora fiorente mondo del cinema romano, inizia a comporre colonne sonore. Ha firmato le musiche di film come Poveri ma belli (1956, Dino Risi), Carmela è una bambola (1958, Gianni Puccini),  Marinai, donne e guai (1958, Giorgio Simonelli),  La moglie di mio marito (1961, Antonio Romàn) e molti altri. Nel 1969 scrive la colonna sonora del film di Damiano Damiani Una ragazza piuttosto complicata, basato su un racconto di Alberto Moravia, con protagonisti Catherine Spaak e Jean Sorel. 

Negli stessi anni scrive e produce musica per sonorizzazioni nel proprio studio di registrazione a Roma (nel quartiere Prati, non lontano dagli studi RAI), e al contempo gestisce insieme alla moglie le Edizioni Musicali Minstrel rilevate da quest’ultima. La sua ampia discografia nell’ambito della library music per la televisione e la radio include album pubblicati su varie etichette controllate da Minstrel (Style, Fonovideo, Hard, World, Ring, Bam, Flam, etc.), nonché diverse collaborazioni con altri grandi compositori dell’epoca (tra gli altri, Carlo Savina, Franco Ferrara, Mario Nascimbene, Oscar Rocchi, Giancarlo Barigozzi, Enzo Minuti e Franco Altissimi). 

Alla fine degli anni ‘70 e nel corso degli ‘80, Fabor dedica gran parte delle proprie energie creative alla musica elettronica, utilizzando sintetizzatori analogici, oscillatori e drum machine per creare paesaggi sonori immersivi ed evocativi (ne sono un meraviglioso esempio i due album  Pape Satan  e Aquarium). Il suo interesse per questo nuovo linguaggio è tale da portarlo, nel 1976, a concepire e presentare il programma televisivo RAI “Anche questa è musica”, volto a familiarizzare il grande pubblico con l’elettronica sperimentale.  

Fabor continua a comporre per tutta la vita, spaziando fino alla musica sinfonica e da camera. Nel suo ultimo lavoro, l’album Caramerica (2010) dedicato a George Gershwin e al canone del Great American Songbook, registrato all’età di 90 anni, sceglie di rendere omaggio ai grandi musicisti americani che avevano inciso a tal punto sul suo immaginario musicale giovanile da spingerlo sulla strada della composizione.

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