Augusto Martelli

compositore, arrangiatore, direttore d'orchestra

Augusto Martelli (Genova, 1940 – Milano, 2014), noto anche con lo pseudonimo Bob Mitchell, è stato una figura di rilievo nel panorama musicale italiano, distinguendosi come compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra, produttore discografico e conduttore televisivo.

Nato a Genova in una famiglia di artisti e musicisti, eredita il talento musicale da suo padre, Giordano Bruno Martelli, noto sassofonista jazz e direttore artistico dello Zecchino d’Oro (Augusto stesso diventerà uno dei pilastri di questa celebre manifestazione canora, contribuendo in modo significativo alla sua crescita fino alla fine degli anni ’90). Dopo un’esperienza formativa a Berlino, dove suona con leggende del jazz come Gerry Mulligan, Chet Baker e Buddy Colette, Martelli torna in Italia e inizia la sua carriera musicale.

La prima metà degli anni ‘60 è segnata da un’intensa attività compositiva e di arrangiamento tra il jazz e l’easy listening per la casa discografica genovese Gevox, che pubblica i suoi brani su 45 giri. Passa poi alla milanese Ri-Fi dove, tra il 1964 e il 1971, collabora strettamente con Mina, per la quale compone brani come “So che non è così”, “È l’uomo per me”, “Ero io, eri tu, era ieri” e “Una mezza dozzina di rose”.

È stato inoltre arrangiatore e direttore d’orchestra di alcuni tra i più noti successi della cantante, tra cui i singoli Un anno d’amore o E se domani e l’album Dedicato a mio padre. Tra i due nasce anche una relazione sentimentale che per qualche tempo attira l’interesse della stampa italiana. Il loro matrimonio viene annunciato varie volte dalle riviste di gossip, ma non sarà mai celebrato.

Nel 1966, con lo pseudonimo di Bob Mitchell, contribuì al successo internazionale del “Tema di Lara” di Maurice Jarre, tratto dalla colonna sonora de Il dottor Živago, grazie a un suo arrangiamento originale e coinvolgente pubblicato su 45 giri. Questa rivisitazione, insieme alle sue versioni di altri grandi temi cinematografici, come Il Padrino (1972) in chiave soul-funk, dimostrano le sue straordinarie doti di arrangiatore.

Nel 1973 fonda la propria etichetta discografica a Genova, la Aguamanda Records, pensata soprattutto per dare alle stampe i suoi lavori, e in particolare alcuni dischi delle sue colonne sonore (cinematografiche, teatrali o televisive), ambito nel quale dall’inizio del decennio sembra specializzarsi con particolare attenzione. Tra tutte, spicca in particolare la colonna sonora del film Il dio serpente (Piero Vivarelli, 1970), che arriva dopo una veloce frequentazione con gli spaghetti western. In poco tempo, il film di Vivarelli ottiene un successo di pubblico esorbitante, diventando uno dei film chiave per lo sdoganamento delle tematiche legate alla libertà sessuale in Italia, mentre il tema musicale principale, “Djamballà”, scala velocemente le classifiche internazionali grazie ai suoi ritmi esotici e alle atmosfere sensuali dell’arrangiamento. Sempre in ambito cinematografico, Martelli torna a collaborare con Vivarelli per Nella misura in cui (1979), sorta di sequel autobiografico del primo film, ma frequenta anche altri registi, come Ugo Liberatore (Noa Noa, 1974) o Gianfranco Piccioli (Puttana galera, 1976 – dove ha anche un bel ruolo d’attore nel cast). Con l’avvento degli anni ‘80 Martelli sposta il suo raggio d’azione dal cinema alla

televisione, firmando musiche che sono rimaste impresse in modo indelebile nella memoria della generazione nata tra gli anni ‘70 e ’80 in Italia. Anzitutto, le sigle di molti dei cartoni animati giapponesi allora trasmessi a ciclo continuo dalle tv private italiane (e sarà lui più avanti a lanciare Cristina D’Avena). Poi, le sigle dei programmi e telefilm del gruppo Fininvest, come ll pranzo è servito, Casa Vianello, OK, il prezzo è giusto!, e “La ballata di Bo e Luke”, brano cantato dallo stesso Martelli e scelto come sigla per l’edizione italiana della popolare serie televisiva americana Hazzard. Infine, regala ai teenager dell’epoca il commento musicale dell’amatissimo telefilm I ragazzi della terza C. Al di là delle colonne sonore, nell’arco della sua carriera Martelli ha pubblicato in totale 27 album, di cui uno dal vivo, e ben 68 singoli a suo nome o sotto pseudonimo, oltre svariati progetti da lui arrangiati e orchestrati per importanti artisti italiani, tra i quali Giorgio Gaber, Johnny Dorelli, Enzo Jannacci, e Ornella Vanoni.

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